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(24Bit_32Bit)(FLAC)(Jazz) Gianni Savelli Media Res - Que la Fête Commence 2009 24bit/96kHz

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HiRes音乐简介:

Gianni Savelli Media Res – Que la Fete Commence (2009)
FLAC (tracks) 24 bit/96 kHz | Time – 57:38 minutes | 1,13 GB| Genre: Jazz
Studio Master, Official Digital Download| Source: e-Onkyo | Front Cover | © Alfa Music
Recorded by Simone Sciumbata, Aldo Amici at Telecinesound Studio, Rome, Italy

La Gianni Savelli Media Res Ensemble trae la sua ispirazione da fonti così numerose e diverse tra loro che realmente si muove al di là di qualsiasi etichetta e categorizzazione. La loro combinazione di musica ampiamente scritta e di improvvisazione, intesa come fulcro della composizione, è assolutamente unica in un ensemble piccolo come questo. Formata da Gianni Savelli (sax tenore e soprano, flauto, flauto contralto e traversiere), Aldo Bassi (tromba, filicorno), Pierpaolo Principato (pianoforte), Luca Pirozzi (contrabbasso) e Marco Rovinelli (batteria e percussioni), l’ensemble propone una sua originalissima lettura dell’universo del jazz contemporaneo. Filtrata attraverso i suoni e ritmi di varie culture lontane fuse con le armonie jazz ed europee, la musica della Gianni Savelli Media Res Ensemble emerge come qualcosa di completamente originale e suggestivo che conduce l’ascoltatore in un viaggio immaginifico. Da questa volontà di abbattere confini e limiti nasce “Que la Fete Commence”.


Gianni Savelli è un musicista dai molti interessi e dalle tante collaborazioni, che vanno da cantanti di musica leggera come Ornella Vanoni o Jovanotti, a jazzisti quali Maria Schneider o Maurizio Giammarco, fra gli altri. Come leader è titolare del gruppo “Media res”, in cui esprime una sua personale visione del jazz o zone limitrofe, prendendo spunti dalle melodie popolari in una sorta di folklore “rimedidato”, ispirandosi al patrimonio tradizionale di area balcanica o mitteleuropea, ma non solo.
Intendiamoci, i brani di questo cd sono per la quasi totalità a suo nome, ma l’humus da cui traggono origine si può ricollegare a suggestioni derivanti dalla frequentazione di musica etnica della più varia provenienza. Si evidenzia,
nei vari pezzi, un struttura analoga, a grandi linee. Si inizia con la presentazione del tema da parte dei due fiati, spesso suonato all’unisono. Il basso ha, poi, un ruolo propulsivo con la ripetizione di una frase, di un accordo, funzionale a determinare il carattere della composizione e a far crescere l’aspettativa per i successivi sviluppi. L’ingresso del pianoforte sposta l’attenzione dell’ascoltatore su un altro versante, con un intervento melodico, ma capace di conferire al brano un sapore più jazzistico. A questo punto, dopo tutti questi preamboli, si impongono gli assoli di tromba e ance, sempre in sintonia con il contesto e le attese create. E non c’è una nota di troppo. Nelle note di copertina Savelli non spiega tecnicamente la sua musica, ma suggerisce l’idea, la visione, la descrizione da cui è partito per realizzare le tracce di questo disco. Fra i sei titoli si fanno particolarmente raccomandare “Tribù errante”, dedicata al tema del viaggio, con un assolo ragguardevole del pianoforte di Paolo Principato e l’accompagnamento in controtempo della batteria di Marco Rovinelli. “Que la fete commence” è il brano di punta dell’intero cd. Conserva un’aria medioevale ed è introdotto dal flauto ispirato del leader. Si avvicendano, poi, cambi di tempo e di atmosfera, con il pianista che riporta, ad un certo momento, il pezzo in un ambito più “swingante”. “Semplice” è dedicato al grande sassofonista Yusef Lateef. Si respira l’aria di una festa messicana con un motivo di facile impatto, su cui brillano gli interventi dei solisti. Il disco si conclude con “Sevdah”, un motivo del folklore della Bosnia Erzegovina, completamente rigenerato dal trattamento “intellettuale” di Savelli e caratterizzato dall’alternarsi di situazioni differenti, all’interno degli oltre dieci minuti di durata della traccia.
Un disco che ci conferma come nel jazz italiano operino musicisti “progettuali”, capaci di allestire una musica con una sua peculiarità e che incidono solo quando hanno qualcosa di importante da proporre. Sono trascorsi, infatti cinque anni dal primo e unico disco di “Media res” prima di questo. E’ ancora doveroso sottolineare la competenza e l’ammirevole interplay esistente fra tutti i membri del quintetto, arricchito – in alcuni brani – da ospiti, per conferire ancora più sostanza e forza ad una musica già di per sé piena di valori e di significati. –Gianni B.Montano, JazzItalia.net

曲目:

1 Tribù Errante 5:57
2 Que la fête commence 5:59
3 The Chair At the Corner 7:22
4 Fog Dance 9:43
5 Desejo 7:18
6 Semplice (Dedicated To Yusef Lateef) 11:03
7 Sevdah 10:31

Personnel:
Gianni Savelli, soprano- tenor- sax, flute, alto flute
Aldo Bassi, trumpet, flugelhorn, piccolo trumpet
Pierpaolo Principato, piano
Luca Pirozzi, bass
Marco Rovinelli, drums, percussion
Guest:
Iginio De Luca, percussion
Gaia Orsoni, viola
Gianni Oddi, clarinet
Elvio Ghigliordini, bass clarinet
Andrea Biondi, vibraphone

试听:

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